
più semplice di ciò che pensi
Un processo naturale da stato liquido a solido.
Una semplice reazione chimica tra gli zuccheri (soluto) e l’acqua (solvente). Ad un certo punto, il glucosio decide che vuole separarsi dal fruttosio e dall’acqua, e si formano i cristalli.
Ogni tipo di miele cristallizza con tempi e modi diversi. L’acacia, ad esempio, rimane liquida più a lungo rispetto al girasole perché contiene più fruttosio che glucosio.
Più lento è il processo, più voluminosi sono i cristalli.
Ecco perché è importante come lo conservi. I cristalli si formano ad una temperatura tra i 10° e i 18°C. Sopra i 5° e sotto i 5° (congelatore) viene rallentata.
Fai una prova con due mieli diversi e vedrai subito la differenza.

una verità nascosta
Non è andato a male, non è un difetto. Solo una trasformazione.
Anzi, un miele che cristallizza è perché non ha subito trattamenti industriali.
La grande distribuzione ti ha abituato a vedere mieli sempre liquidi sugli scaffali, perché usa metodi come la pastorizzazione o il riscaldamento in camera calda.
Danneggiano solo la carica enzimatica e non hanno nessuno scopo igienico sanitario.
Il miele è andato a male solo quando fermenta o quando c’è una separazione netta tra lo stato liquido e quello solido dei suoi elementi.

nuove sensazioni
Se preferisci il miele allo stato liquido, ti consigliamo di seguire le indicazioni sull’etichetta del vasetto, di fare attenzione alla temperatura e all’umidità del luogo dove lo conservi, o di scegliere mieli che cristallizzano più lentamente, come l’acacia.
Quando cristallizza, puoi scaldare il vasetto chiuso a bagnomaria a temperature basse o tenere il vasetto in mano per qualche minuto, mescolando col cucchiaio.
Non usare il microonde.
Ti invitiamo però a provarlo anche cristallizzato, per scoprire caratteristiche insolite. Come la freschezza e la consistenza dei cristalli che si sciolgono sul palato e nuovi sapori che di solito rimangono nascosti quando è liquido.